Crimini di guerra Amnesty International condanna Hamas Amnesty International ha preso in esame per la prima volta gli attacchi lanciati da Hamas contro Israele con mortai e razzi compiuti negli ultimi anni. Nel report dell’agenzia non governativa con sede a Londra, tali attacchi vengono giudicati come "letali e illegali" secondo le leggi di guerra, viste le vittime civili provocati su entrambi i fronti. In particolare i miliziani palestinesi vengono accusati di aver mostrato un "evidente disprezzo" per le vite dei civili durante il conflitto sulla Striscia di Gaza, protrattosi dall'8 luglio al 26 agosto dell’anno scorso. Secondo i dati di Amnesty nelle sei settimane di scontri, da Gaza sono stati sparati 4800 razzi e 1700 colpi di mortaio: le aree abitate da civili israeliani, si calcola, sarebbero state colpite da circa 224 proiettili. I razzi esplosi da Hamas non dispongono di un sistema che ne guidi la traiettoria verso obiettivi specifici. Possono colpire fino a un raggio di 160 chilometri, rendendo virtualmente vulnerabile la gran parte dei cittadini israeliani. Eravamo abituati alle costanti denunce da parte di Amnesty International delle ripetute violazioni delle leggi internazionali di guerra da parte di Israele. Per la prima volta vediamo una dura presa di posizione contro Hamas, che ha subito provocato l’ira dell’organizzazione al potere a Gaza che non le ha gradite. Si capisce, "per devastante che sia l'impatto degli attacchi israeliani ai civili palestinesi – si legge nel report di Amnesty - le violazioni delle leggi di guerra da una parte non possono mai giustificare altre violazioni dall'altra parte". In particolare si condanna la pratica di Hamas di immagazzinare i razzi all'interno di infrastrutture civili, incluse scuole delle Nazioni Unite: un'altra, clamorosa, violazione di ogni norma internazionale che Hamas ha sempre negato accusando Israele di voler colpire persino l’Onu. Tutte questioni che abbiamo segnalato più volte dal nostro punto di osservazione e che ora vengono confermate da parte di un’agenzia sempre severa nei confronti degli israeliani. Evidentemente ci si sta accorgendo che chi ha passato il segno in medio oriente e la parte opposta, quella che nega per principio il solo diritto di esistenza allo Stato ebraico. Spiegassero a chi lo sostiene, come in queste condizioni si possa creare uno Stato palestinese. Roma, 26 marzo 2015 |